Pagina 1 di 11 Prevenzione - Terapia - Autogestione della Salute 1 — La Prevenzione La prevenzione è una parola e un concetto di moda già da molti anni ed è nell'aspirazione, nei desideri e nei propositi di tutti i responsabili della salute. Tuttavia si può dire che finora la prevenzione non esiste né in Italia né in alcun paese del mondo. La medicina ufficiale non può attuare una vera prevenzione primaria (che consiste nell'eliminare le cause delle malattie), poiché non conosce queste cause o le attribuisce a inesistenti fattori eziologici. Quella scarsa prevenzione primaria che viene tentata è quindi necessariamente opinabile, irrazionale e inutilmente assai costosa. Viene praticata invece, con una certa larghezza, la prevenzione secondaria, o diagnosi precoce, avente il fine di scoprire le malattie nella fase più iniziale possibile. Questa, oltre ad essere ancor più dispendiosa, non solo è inefficace, ma il più delle volte assai dannosa. È inefficace perché, dopo scoperto lo stadio iniziale, per esempio di un cancro o di una malattia cronico - degenerativa, non esiste alcuna possibilità di curarla efficacemente, perché tali affezioni sono, per la medicina ufficiale e quindi con le sue terapie irrazionali, inguaribili. È dannosa perché gli individui, mentre prima avevano un'iniziale o lieve malattia ignorata e muta, che non provocava alcun disturbo e che poteva anche guarire spontaneamente, dal momento che viene scoperta, diventano dei veri malati, non possono più guarire, ma anzi si deteriorano ulteriormente. Si scopre, per esempio, un leggero difetto cardiaco? L'individuo, che fino a quel momento si era considerato sano e si era sempre comportato come tale, da allora non ha più pace: ha paura di fare qualunque sforzo, si ascolta, si palpa e comincia a sentirsi e ad essere veramente malato, perché la medicina non potrà mai modificare sensibilmente quel suo disturbo. Se un altro viene a sapere che ha dei calcoli nella vescichetta biliare, fino allora sempre inavvertiti, da quell'istante comincerà a soffrire, a riguardarsi, a limitarsi nel mangiare e nel bere, fino a doversi far levare quei calcoli che, se ignorati, potevano rimanere sempre silenti e innocui. È in questo modo che si fabbricano gli ammalati, che poi la medicina non guarisce, ma cura ininterrottamente, traendone cospicui guadagni. L'ipotesi della causa psichica, già sostenuta dalla medicina psicosomatica per varie malattie, estesa a mano a mano a sempre nuove affezioni, allargata dallo Speciani e da altri al cancro e alle malattie cronico - degenerative e dismetaboliche, fino ad arrivare a tutta la patologia umana con la Legge della Salute, consente di effettuare finalmente una vera prevenzione razionale ed efficace. È perciò urgente e non più procrastinabile che tale fondamentale problema dell'eziologia psichica delle malattie finora dibattuto quasi soltanto ai margini della medicina da una cerchia sia pure abbastanza ampia di medici, venga acquisito e risolto dall'intera classe medica e dalla società. Quando poi queste ipotesi, fertili di conseguenze e implicazioni di portata incalcolabile, verranno riconosciute valide, il maggiore sforzo della medicina e delle collettività sarà diretto alla prevenzione, che darà benefici veramente eccezionali. Occorrerebbero centinaia di pagine per indicare e precisare i mezzi e i modi di tale azione preventiva. |