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Saggio: Gli Stress Psichici Causa Di Tutte Le Malattie 1970

Libro: Medicina Anno Zero 1983

Periodico: La Medicina Dell'Avvenire 1980-1988

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Psychic Stress The Cause of all Diseases 1970

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Capitolo X - Invecchiamento
 
Invecchiamento


Tutti gli esseri viventi sono soggetti al più o meno rapido decadimento che prosegue fino alla morte. La vecchiaia, che quasi sempre porta con sé acciacchi, limitazioni e sofferenze, è stata sempre deprecata. È perciò spiegabile che vi siano stati molti studi e teorie per chiarire il fenomeno dell'invecchiamento, le sue cause e i suoi meccanismi. È giustificabile che si ricerchino affannosamente i rimedi per prolungare la vita e renderla più lieta e sopportabile anche in età molto avanzata. L'elisir di lunga vita, il segreto dell'eterna giovinezza è stato ed è il desiderio più vivo di tutta l'umanità, in tutti i tempi.
Il problema degli anziani riveste oggi un'importanza maggiore e richiede un impiego di mezzi più che in tutti i secoli passati, particolarmente nei paesi industrializzati o comunque a un alto livello di civiltà. È facile capirne il motivo: mentre in passato il numero degli individui della terza età era assai scarso, la percentuale degli ultrasessantacinquenni, nei confronti della popolazione totale, è oggi altissima e aumenterà ancor più nei prossimi decenni, mentre, parallelamente, sono in rapida diminuzione le nascite.
Si calcola che oggi, in Italia, gli anziani siano intorno ai 10 milioni. Se a questi si aggiungono le altre categorie degli inabili al lavoro (pensionati per invalidità, invalidi per incidenti, ciechi, minorati, eccetera), è evidente che l'assistenza di questa enorme massa di individui comporta un tale incremento di spese da essere fin da ora ai limiti della tollerabilità.
Ai problemi assistenziali ed economici provvedono, come al solito male e disordinatamente, i politici. Restano tuttavia compiti vari, altrettanto importanti e pressanti, all'organizzazione sanitaria. Ai gerontologi e ai geriatri spetta infatti lo studio, la prevenzione e la terapia dell'invecchiamento.
Sono molti e complessi i problemi che la scienza medica deve risolvere e gli interrogativi ai quali deve rispondere: in che consiste l'invecchiamento? Quali ne sono le cause? Quali i rimedi per mantenersi sempre giovani o almeno per ritardare l'inesorabile, lento, continuo decadimento dell'organismo?
Anche in passato sono state sempre intense le ricerche su questo argomento, tuttavia mi limiterò a riferire su studi e opinioni relativi agli ultimi decenni.
B. L. Strehler, docente universitario di biologia a Los Angeles, diceva (Rassegna Medica e Culturale N. 4; 1967) che «le ricerche sulla senilità si trovano ancora in fase iniziale» ma «sui processi di invecchiamento sono state già formulate molte ipotesi contrastanti».
Nel 1971 (unione Sarda dell'i I - 8 - 1971) il Prof. Beniamino Schloss, biochimico e scienziato della Fondazione Orentreich, diceva che ancora «non si conosce alcun modo di arrestare l'invecchiamento»; però, «con il favoloso armamento di cui disponiamo... gli scienziati riusciranno presto a scoprire perché la gente invecchia e muore». Il titolo dell'articolo, a grandi caratteri, era questo: «Tra pochi anni l'uomo potrà scoprire il segreto per un'eterna giovinezza». Si tratta delle solite affermazioni e previsioni trionfalistiche che si sentono spesso ripetere dai cosiddetti scienziati. Ciò capita più di frequente a studiosi seri, intelligenti, ambiziosi, ma dai facili entusiasmi, che restano affascinati da qualche risultato, anche se solo apparentemente, positivo. Avevo notato tale esaltazione nel giovane ricercatore Tarro, il quale appena rientrato in Italia dopo l'esperienza, per lui molto esaltante, negli Stati Uniti, come allievo prediletto del Prof. Sabin, si lasciò andare a delle affermazioni esageratamente ottimistiche. Disse nel 1969: «Presto il cancro sarà vinto... siamo alla fine: la risposta è imminente ed entro due o tre anni non si morrà più per i tumori». E nel 1973 si leggeva sui giornali: «Annunciata da Tarro una scoperta sui tumori». In quello stesso periodo era stata pure annunciata, da Tarro e da Sabin la scoperta, risultata poi falsa, del virus che provoca il cancro. A tali notizie pensavo tra me: «Povero illuso!» Sono passati quindici anni dalla prima affermazione di Tarro e dieci dalla seconda, ma siamo ancora nella stessa situazione, sia per il cancro sia per le altre malattie.
È possibile vincere la morte? Un'altra enorme e ancor più assurda affermazione trionfalistica e questa proprio sul problema dell'invecchiamento, è stata fatta dal Prof. Alvin Silverstein, non proprio giovanissimo, perché era già preside di una facoltà di Scienze biologiche di New York quando, nel 1979, diede alle stampe il libro «La conquista della Morte» (pubblicato in Italia nel 1982 dall'editore Sperling e Kuppler): Il Prof. Silverstein sostiene, riportando numerose affermazioni di suoi predecessori, che la scienza medico-biologica, con le protesi per ogni funzione del corpo e con la scoperta di farmaci efficaci, riuscirà a fermare l'invecchiamento, in modo da evitare la morte e vivere per un tempo indefinito. Ciò si potrebbe verificare, secondo lo scienziato, fin dalla presente generazione. Sfogliando il suo libro ho scoperto che molti studiosi e ricercatori sono stati dello stesso parere del prof. Silverstein. Ciò che non mi spiego è questo: la fiducia cieca e assurda che i ricercatori egli scienziati, medici e biologi, hanno nelle possibilità di quella scienza, che, dopo millenni di ricerche, non è ancora riuscita a scoprire nè la precisa causa di nessuna malattia nè alcun farmaco capace di guarirle. La lettura di tale libro mi ha indotto a riflettere sulla tesi sostenuta, e che, tenendo conto della Legge della Salute (che rivela almeno in parte il segreto stesso della vita) e dell'ipnoterapia, si potrebbe giungere a più logiche e verosimili conclusioni.

Ho da una quindicina di anni in cura e in continua accurata osservazione un uomo di due anni meno anziano di me, oggi ha 75 anni ed è stato sempre sufficientemente ipnoricettivo, al quale cominciai a praticare l'ipnosi circa venti anni fa. Aveva allora discreti sintomi di nevrosi: ansietà, emotività e una certa depressione. Dal lato organico:. alcuni gradi di presbiopia, notevole calvizie, artrosi accertata con radiografie, scarsa capacità sessuale (al massimo un rapporto settimanale) e facile stancabilità. Inoltre notevole iperazotemia e discreta iperglicemia. Ebbe subito un notevole miglioramento con completa eliminazione di tutti i sintomi fisici e psichici. Lo condizionai a riuscire a praticarsi l'autoipnosi il che riesce a fare sia pure non in modo continuo.
Ogni paio d'anni gli ho ripetuto poche sedute di ipnoterapia. Posso affermare, con assoluta certezza che oggi, dopo 15 anni, non presenta alcun sintomo di deterioramento o invecchiamento né fisico né psicologo: è sereno, fiducioso, ottimista, esercita abbastanza il corpo e la mente, come nei precedenti decenni della sua vita, dorme, mangia qualunque cibo con appetito, digerisce in modo perfetto e va sempre regolarmente di corpo. Ha eliminato pressoché totalmente la presbiopia e l'artrosi; assicura di poter effettuare non meno di un rapporto sessuale ogni settimana ma spesso anche due (meglio di 15 anni fa) ed ha pressoché normale la glicemia e l'azotemia. Assicura di non aver preso mai più nessuna medicina, nessun calmante e non capisce cosa voglia dire il peso degli anni....
Da questo caso (e da altri che riferirò nel corso di questo capitolo:. altri esempi di effettivo rinvigorimento e quindi di ringiovanimento sono anche i casi N. 1, 4 e 5 del Cap. III e N. 4 e 7 del Cap. V) si possono trarre le seguenti considerazioni:

a) La medicina ufficiale non potrà mai, coi metodi tecnicisti e di laboratorio, scoprire la causa dell'invecchiamento e quindi neppure alcun farmaco, o cura fisica o con erbe, che possa rallentare, in modo sensibile, costante e duraturo; il processo dell'invecchiamento. Alcuni risultati conseguiti col Gerovital della Dott. Aslan, con la Pappa reale, con la radice di Ginseng e con altre cure, ortodosse o eretiche, recenti o vecchie, come estrati d'organo, trapianti di Voronoff, eccettera, sono dovuti all'effetto placebo, ossia psicologico, che di solito è incostante, leggero e di poca durata. Anche tale effetto dimostra la verità della Legge della Salute.

b) Con l'ipnoterapia (che influenza profondamente e durevolmente tutte le cellule di tutti gli organi e di tutti i tessuti) è possibile far regredire l'arteriosclerosi, l'artrosi e perfino il cancro, consentendo così di interrompere il processo di invecchiamento, anche per 100, 200 o 300 anni, mantenendo la perfetta efficienza, senza bisogno né di protesi, né di farmaci, né di interventi.

c) In teoria, riuscendo, ad evitare la morte violenta e gli incidenti, riuscendo a mantenere nel proprio spirito (come avviene negli yogi, nei santoni orientali e in molti asceti) la calma e una fiducia perfetta e a conservare in tal modo le difese organiche in perfetta efficienza, si potrebbe arrivare a non morire, ad essere immortali....

Ai pazienti in ipnosi soglio suggerire tra l'altro: «Con l'aiuto di questa cura e con l'autoipnosi che ti praticherai per tutta la vita, non ti potrai mai ammalare, né invecchiare» e spesso aggiungo, come per celia: «... e non potrai neanche morire».
D'ora in poi, per non andar deluse le previsioni di immortalità degli scienziati, darò più seriamente, con maggior fiducia e a tutti i pazienti anche tale suggestione, di non morire mai. La Legge della Salute e l'ipnoterapia costituiscono certo la strada maestra per la supersalute dell'umanità e anche il metodo più facile e più sicuro per una longevità valida e felice.

Inducono a crederlo anche i seguenti altri casi trattati dallo scrivente:

Caso N. 1 — Giuseppe M. — Ferroviere in pensione, venne al mio studio quando aveva 81 anni, ed era vedovo da 2 anni, con figli sposati, in condizioni economiche soddisfacenti. Poteva appena camminare per una poliartrosi che interessava anche i piedi. Aveva inoltre: bronchite asmatica con grave insufficienza respiratoria, gastrite e colite, miocardiosclerosi e totale impotenza sessuale da parecchi anni. Egli stesso aveva elencato dieci malattie che lo tormentavano da lungo tempo. Ci vollero forse 10-12 sedute, dopo le quali si dichiarò liberato da tutte le sue dieci malattie. Camminava sveltamente, senza più alcuna dispnea, digeriva e dormiva regolarmente e dichiarò che, se avesse avuto ancora la moglie, era di nuovo in condizioni di fare l'amore. E c'era motivo di credergli essendo una persona educata, della massima serietà e correttezza. Lo rividi anche dopo alcuni anni e si dichiarò sempre in ottime condizioni.

Caso N. 2 — Antonio P. — Piccolo proprietario terriero di un comune vicino, vedovo, di anni 72. Venne per l'ipnoterapia proprio allo scopo di rinvigorirsi e riacquistare la capacità sessuale, che gli mancava da vari anni. Era anche artrosico e miocardiosclerotico. Migliorò rapidamente, come del resto avviene nella quasi totalità dei pazienti trattati. Fu di nuovo in grado di recarsi a eseguire lavori leggeri nei suoi terreni. Riacquistò la validità sessuale e pensava già a contrarre nuovo matrimonio.

Caso N. 3 — Francesco S. — Anni 74, coniugato, di un paese del Sarcidano. Guarì dall'artrosi che l'aveva quasi totalmente immobilizzato da vari anni. Riacquistò anche la normalità sessuale tanto che aveva potuto avere di nuovo rapporti intimi con l'anziana moglie, dopo anni di impossibilità completa. Raccontò che la moglie non ne voleva sapere più e minacciava che sarebbe venuta a pregarmi di ridurlo di nuovo ... all'impotenza.

Note: 1) A tutti gli uomini adulti, qualunque sia la malattia per cui richiedono l'ipnoterapia, suggerisco anche di ringiovanire in tutti gli organi e di rafforzare la capacità sessuale. Quasi tutti confermano un notevole miglioramento nel lavoro e nella sessualità. 2) E' ovvio che anche nelle donne si ottengono gli stessi risultati di rinvigorimento generale e miglioramento della femminilità. Eliminando poi l'artrosi, i disturbi digestivi e pressoché ogni malattia, esse risultano realmente ringiovanite.
Sono state scritte infinite pagine e pronunciate fiumi di parole sull'argomento della senescenza e fatte tante affermazioni e conclusioni, a volte sensate e intelligenti, a volte sciocche e assurde che, a riferire anche le cose più interessanti, non basterebbe un grosso volume. Mi limiterò perciò a riferire brevemente e un po' in disordine ciò che mi sembra più valido e verosimile.

Si suol dire che la facoltà creatrice cessa prima dei 50 - 60 anni. Ma Einstein scoprì la teoria della relatività a oltre 50 anni. Braun Sèquard aveva 72 anni quando scoprì l'importanza degli ormoni. Molti artisti hanno dato il loro meglio in età avanzata: Ibsen a 72 anni scrisse «L'Anatra Selvatica»; il Tintoretto a 74 anni dipinse «Il Paradiso» e a 90 era ancora in piena attività, Kant a 74 anni scrisse la «Metafisica»; il Verdi a 80 compose il «Falstaff», Michelangelo dopo gli 80 scolpì opere insigni, Tiziano morì a 99 anni e dipinse fino all'ultimo, G. B. Shaw morì a 94 anni senza mai avere interrotto la sua attività. La lista potrebbe essere allungata sia per il remoto passato, sia per i tempi recenti. Sembrano inverosimili le età raggiunte dai patriarchi ebrei dell'epoca antidiluviana: Matusalemme sarebbe vissuto 969 anni, Noè 950, Adamo 830. Di Abramo si racconta che quando stava per compiere i cento anni, ebbe dalla moglie Sara circa novantenne, il suo primogenito. Plauto riferisce che nella pianura Padana diversi individui avevano raggiunto l'età di 120 e 140 anni. Da notizie di alcuni anni fa, pare che tra i viventi avesse raggiunto il massimo della longevità una donna boliviana che aveva 203 anni, mentre il russo Ashura ne aveva 195 e l'iraniano Musani 190. Un altro russo, Mislimove ne aveva «solo» ... 165, era in ottime condizioni di salute e veniva spesso controllato. Sua moglie aveva 120 anni. In Russia due coniugi di 125 e 127 anni, avevano celebrato il centenario del loro matrimonio, negli Stati Uniti un medico di 107 anni esercitava ancora la sua professione.

La Russia vanta forse il primato della longevità: 22 mila persone hanno superato i cento anni.
È balzata alla cronaca in questi ultimi tempi la località di Vilca Bamba ( Valle Sacra) a 1300 metri di altitudine, sulle Ande, con clima costante tra i 15 e i 22 gradi, con una popolazione parca nel mangiare e dedita fino alla tarda età ai lavori dei campi. Josè David di 148 anni e il compaesano di Josè Toled lavorano ancora, ma li supera Esterlina Cavalles che ha 152 anni e ha preso l'influenza di recente per la prima volta. Sono duecento in tutto i centenari di Vilca Bamba e tutti continuano a lavorare all'aria aperta. Altre località famose perché culla di molti centenari sono la Georgia e l' Azerbaigian.
C'è poi il leggendario paese degli Hunza , alle falde delle montagne dell'Himalaya, nel quale vive una popolazione dedita per lo più ai lavori agricoli, ove è sconosciuta la malattia e, oltre a non esservi medici, non vi sono neppure delinquenti, né carabinieri, né giudici. Anche qui la vita trascorre serena ed è frequente e normale la longevità.
Si discute e ci si chiede quale dovrebbe essere l'età biologica dell'uomo, quella prevista dai «geni» del genere umano, ipotizzando che fossero eliminate tutte le condizioni negative, tutte le malattie intercorrenti. Secondo i biologi la vita media degli animali corrisponde a circa cinque volte il tempo impiegato per diventare adulti. Tenendo conto di ciò, Buffon sostenne che l'uomo dovrebbe raggiungere normalmente in media 125 anni, considerando venticinque anni il periodo tra la nascita e il completo sviluppo dell'individuo. Altri considerano questo limite in 130 - 150 - 200 anni.
I casi di longevità che si sono verificati in passato e che si riscontrano talora anche oggi debbono indurre a ritenere queste cifre del tutto utopistiche? O si devono considerare invece nei limiti della probabilità?.
Gli ultimi dati sulla media della longevità delle donne sono questi: le più longeve risultano le svedesi e le norvegesi con una media di 76,54, le olandesi con 76,5, le islandesi con 76,2, le americane con la media di 74 anni di vita (contro la media di 66 per gli uomini), le francesi con 75. La media della vita degli uomini è di 6 - 8 anni inferiore a quella delle donne. La vita degli abitanti dei paesi meno progrediti si mantiene allo stesso livello dei popoli antichi.
Il grande prolungamento della vita che si è verificato in questo secolo, specie nelle popolazioni delle nazioni industrializzate, risulta tuttavia più apparente che reale. Dice K. L.' White: «Negli Stati Uniti ... ci sono stati ben pochi miglioramenti nella speranza di vita per adulti dopo il decennio 1920 - 1930. In particolare non sono stati trovati mezzi efficaci per far fronte a quel tenace complesso di malattie croniche sociali che dominano ora nei paesi economicamente avanzati». (Le Scienze, n. 73, 1974).
Alexander Leaf, professore di chimica medica all'Harvard Medical School, dice: «Negli Stati Uniti, nel 1969, si poteva calcolare che un bambino potesse vivere sino ai 67,8 anni e una bambina sino ai 75,1 anni, circa 23 anni più che nel 1900. Tuttavia un adulto che avesse raggiunto i 65 anni alla fine del secolo scorso poteva aspettarsi di vivere ancora 13 anni, mentre chi raggiunge oggi i 65 anni può aspettarsi di vivere altri 15 anni, cioè solamente due anni in più rispetto al 1900. L'apparente grande prolungamento della vita si deve soltanto. alla elevata diminuzione della mortalità infantile. Scarsi progressi sono stati fatti nel diminuire le cause principali di mortalità negli adulti (cardiopatie, cancro, paralisi)».

Il medesimo prof. Leaf ha svolto poi accurate indagini nei villaggi di Vilca Bamba nell'Equador, nel principato di Hunza, nel Pakistan e nella Georgia e Azerbaigian arrivando a queste conclusioni:

1) L'aspetto genetico (più controllabile ed evidente negli Hunza) non può essere trascurato. I geni tuttavia influiscono sulla longevità soltanto in senso negativo predisponendo l'organismo a specifiche malattie mortali.

2) La pulizia e l'igiene personale e dell'abitato non è requisito necessario per la longevità.

3) Tutti lavorano duramente per strappare al suolo, per lo più montuoso, i mezzi di sussistenza.

4) La loro dieta è scarsa di calorie (1200 a Vilca Bamba, 1923 negli Hunza e un po' più alta nel Caucaso) e povera di proteine e di grassi.

5) Ai fattori psicologici viene attribuita una grande importanza. I vecchi continuano ad essere membri attivi e produttivi della loro società. Le popolazioni esaminate vivono incuranti delle pressioni e delle tensioni della vita moderna.
Il Leaf conclude così: «Se si potessero prevenire sia l'arteriosclerosi che il cancro, dovrebbe essere possibile allungare la durata della vita umana raggiungendo quasi il suo termine biologico». (Le Scienze, 1974, n. 73).
È da ritenere esatto quanto afferma il Prof. Leaf, aggiungendo però che anche l'artrosi, il diabete, le nevrosi e tutte le altre malattie degenerative contribuiscono a minare e a sregolare l'organismo provocando prematuramente l'invecchiamento e la morte.
La prevenzione deve quindi consistere nell'eliminare tali malattie, attenuando, per quanto è possibile, nell'individuo e nella società, i fattori psichici negativi che ne sono la causa.
Da quando, nel 1967, B. Strehler, diceva che le ricerche sulla senilità erano ancora all'inizio, gli studiosi oggi si sono enormemente moltiplicati con una grande schiera di gerontologi e di geriatri e numerose cattedre e istituti per curare i vecchi.... Tuttavia le cause dell'invecchiamento non sono ancora state ben chiarite: le opinioni sono tuttora discordanti.
Il noto gerontologo di Firenze, il Prof, F. M. Antonini, sostiene che «La riduzione delle capacità di regolazione del complesso equilibrio, omeostasi, che rende possibile la vita, è una delle caratteristiche più rilevanti dell'invecchiamento». Secondo lui quindi «La senescenza è un fenomeno di progressivo deterioramento che si esprime come diminuzione della vitalità e aumento della vulnerabilità, ossia aumento delle possibilità di morte con il crescere dell'età cronologica». (Annali Ravasini, n. 21, 1969). Il medesimo è il portavoce di una tesi secondo cui la vecchiaia è una malattia a sé, indipendentemente dalle malattie che si possono verificare in qualunque età. Secondo questa tesi la longevità sarebbe legata all'ereditarietà (questa convinzione è forse comune a tutti gli studiosi, sebbene sia tutt'altro che dimostrata), e sarebbe causata dal fatto che il DNA cellulare, col passare degli anni (e in relazione alla supposta predisposizione ereditaria) accumula «errori» mitotici per cui vengono deteriorati il rinnovamento delle cellule e la produzione delle proteine dell'organismo. Questi concetti risultano anche dalle relazioni presentate al simposio sulla Gerontologia tenutosi a Giessen (Germania) nel gennaio 1971 e al successivo tenutosi nel marzo del 1973.
Altri scienziati sostengono che la senilità non costituisce una malattia a sé, ma è la conseguenza di altre malattie (arteriosclerosi, ipertensione, artrosi, osteoporosi, ecc.). Tali concetti sono riassunti nella fase di Streheler: « Gli animali e gli uomini non muoiono di vecchiaia, ma di cancro, di ictus, di malattie infettive». Il Prof. E. Servida e il Prof. C. Sirtori mostrano di non tenere alcun conto delle due opinioni contrastanti, mentre danno un peso notevole ai fattori psichici. Conferma infatti il Prof. Servida; «L'invecchiamento è, per così dire, sine materia, essendo la conseguenza di conflitti emotivi e di disturbi psicologici... Una sfavorevole componente psichica rappresenta uno dei fattori più importanti di una vecchiaia infelice». Il prof. Sirtori, che non condivide l'opinione di chi «parla della senilità come di una legge naturale», è convinto che la si possa prevenire efficacemente e così arrivare in un futuro abbastanza prossimo all'età media di 120 anni. Attribuisce alle condizioni psicologiche la causa maggiore e quindi la prevenzione e la cura dell'invecchiamento. Diceva Pasteur, dopo aver superato una trombosi cerebrale, che era vinto dal tempo; giudizio che oggi si vuole prevenire, annullare, superare con la forza dell'entusiasmo, della volontà, della speranza. La gentilezza reciproca, la quasi adulazione prolungano la vita e la giovinezza, mentre i complessi sono tra i più perniciosi ingredienti della vita. Le donne vivono sette anni più degli uomini anche per questa loro posizione sottomessa, che le mette al riparo dalle stressanti competizioni».
Il Sirtori condensa in quindici punti le regole per mantenersi giovani. In tali regole (come nei consigli e i suggerimenti che dà spesso su questo argomento) dà molta importanza ai fattori psicologici, ma non riesce ad evitare di indulgere in modo notevole alla medicina organicistica, dando anche prescrizioni di terapia chimica, la quale ovviamente, secondo la tesi sostenuta in questo libro, non ha alcuna importanza.
Tutto porta quindi a ritenere che, anche per i fenomeni dell'invecchiamento, è valida la Legge della Salute. Ciò che il Sirtori, il Servida, e tanti altri hanno affermato intuitivamente, in conseguenza di tante osservazioni empiriche, questa Legge chiarisce in modo totale e scientifico. L'infelicità deprime e sregola le funzioni di tutte le cellule, produce gli errori nei «geni» delle cellule che quindi non riescono più a produrre le proteine egli enzimi utili all'organismo. L'infelicità deprime le difese organiche, ed ecco quindi il facile insorgere di tutte le altre malattie e nello stesso istante progredire il processo della senilità.
Non hanno senso le due tesi contrapposte (la senilità è un processo a sé stante, ovvero la senilità è la risultanza, la conseguenza delle malattie dei singoli organismi). La causa è unica: la psiche malata, che coinvolge contemporaneamente tutto l'organismo. Se c'è tristezza sono vane tutte le medicine, tutte le diete. L'organismo depresso non riesce a utilizzare né farmaci, né alimenti e prosegue nel suo sfacelo. Non vale dare all'anziano case serene perfette, un'alimentazione eccellente, dei servizi accurati e completi. La solitudine, l'inattività e la mancanza d'affetto lo corrodono e lo uccidono rapidamente.
Secondo il biologo russo Metchnikoff si invecchia a causa di tossine che si formano nell'intestino, con la fermentazione dei batteri, che poi circolano nel sangue. (Noi sappiamo tuttavia che l'intestino è pigro e sregolato a causa della psiche, la quale può facilmente rimetterlo in sesto, come si dimostra chiaramente con l'ipnosi).
Glei e Wilson sostengono che la vecchiaia è provocata dall'atrofia della tiroide, delle surrenali, e delle ghiandole sessuali maschili e femminili. Ma perché tali ghiandole si atrofizzano e si inattivano precocemente? Risulta che ciò avviene a causa degli stress psichici, poiché si possono riattivare con la serenità e la gioia, più ancora con l'ipnosi).
   
Studiosi di Melbourne hanno dimostrato che a una certa età la morte e l'invecchiamento precoce sono associati a una diminuita resistenza alle infezioni. (Essi non spiegano tuttavia per quali cause si verifica tale diminuita resistenza. Si sa infatti che ciò non è prerogativa dei vecchi, molti dei quali mantengono le difese organiche efficienti, ma anche di molti giovani, più che altro per motivi psicologici).
Il Prof. Antonini, gerontologo di Firenze, dice che il lavoro ha un'importanza fondamentale. «La nostra difesa, egli afferma, consiste nel saper distinguere (e possibilmente scegliere) tra il lavoro negativo, passivo, alienante e quello positivo, costruttivo, stimolante... Il contadino, il cacciatore, il pescatore, l'artigiano, sono uomini con interessi intellettuali. Non così l'operaio di certi settori dell'industria attuale, automa asservito alla macchina e quindi destinato non alla creatività, ma all'alienazione» (Oggi 111. n. 16 del 15 - 4 - 1972).
Per il tedesco Weismann l'organismo invecchia perché perde gradatamente acqua e sali. Per altri perché non vengono ben assimilate certe sostanze alimentari, ovvero per inefficienza del sistema nervoso (Tashiro). Per Alexis Carrel è l'arteriosclerosi che impedisce il regolare nutrimento degli organi, per Bogomoletz è in causa il tessuto connettivo.
Secondo queste e altre teorie l'invecchiamento è causato da ipofunzione e alterazione di qualche organo o ghiandola o tessuto, ossia, in definitiva, dal rallentamento delle funzioni cellulari. Come è stato chiarito e dimostrato, l'ipnosi (o l'allegria, la fiducia, la tranquillità, ecc.) produce una riattivazione cellulare in tutto l'organismo. Si ha così la normalizzazione dell'intestino, della tiroide, del tessuto connettivo, si riattivano le ghiandole sessuali e gli organi genitali, si previene e si elimina l'ateromatosi e le arterie riacquistano la normale elasticità, l'ipofisi viene riattivata e mantiene normale lo scambio idro - salino, eccetera.
Non essendo chiare le cause e i meccanismi che provocano l'invecchiamento non si possono effettuare terapie sicure, razionali ed efficaci. Ciò venne ribadito anche al XIX Congresso Nazionale di Gerontologia e Geriatria, tenutosi a Parma dal 7 al 9 ottobre 1972.  Venne infatti affermato che contro la vecchiaia non ci sono farmaci. Non esiste finora nessun rimedio «atto a far regredire la vecchiaia già in atto o a prevenire l'avvento della vecchiaia». « Una terapia dei processi d'invecchiamento sarà possibile soltanto dopo che sarà conosciuta l'eziopatogenersi della vecchiaia....» .
 
Tra le numerose terapie eretiche che sono state spesso decantate e reclamizzate come rimedi miracolosi contro l'invecchiamento, è veramente esemplare e straordinaria la vicenda dell'Ambrosium, messo a punto, sperimentato e messo in commercio dagli scienziati Magdalina Taskov e dal fratello Jordan, lei medico e lui biologo. In molti giornali e rotocalchi vennero pubblicati ampi servizi con titoli a grandi caratteri, come si usa per avvenimenti di importanza mondiale. Per esempio su un diffusissimo settimanale si leggeva: «Sensazionale scoperta di due scienziati bulgari fuggiti in Occidente». «Siamo riusciti a fermare la vecchiaia» è giù tanti minuziosi particolari da persuadere anche il più astuto diavolo. Figuriamoci i vecchi dabbene, ingenui e desiderosi di riacquistare la perduta giovinezza. In un altro settimanale un titolo su due pagine «La pillola della Giovinezza...».
Il prodotto viene messo in commercio in Svizzera, a Locarno, dal farmacista Bruno Cassina e venduto a migliaia e migliaia di vecchi che sperano di ringiovanire. Benché fossero stati moltissimi ad aver riportato strepitosi miglioramenti e ad aver riacquistato la propria virilità, a un esame delle autorità competenti svizzere risultò che l'Ambrosium era semplice acqua distillata con l'aggiunta di qualche sostanza di nessun valore curativo. Era un semplice «placebo» acquistato a caro prezzo dai clienti burlati.
Presso a poco lo stesso destino è toccato a molti altri miracolosi preparati costituiti da semplici sostanze inerti (pappa reale fatta di miele puro, siero di Bonifacio, il gerovital e altri).

C'è tuttavia da chiedersi:
 
1) Che differenza c'è tra queste medicine eretiche che per la fiducia che si crea attorno ad essi (moltiplicandone l'effetto curativo), fiducia e speranza che viene accresciuta dai servizi giornalistici e con la réclame e i farmaci della medicina ortodossa che hanno anch'essi quasi solo l'effetto placebo e sono solo palliativi, sintomatici, sostitutivi e mai curativi? Anche la loro efficacia è sicuramente molto aumentata dalla vasta propaganda che ne vien fatta. Se differenza c'è, questa è forse più a favore delle medicine eretiche che pare siano innocue, mentre i farmaci chimici danno per lo più anche complicanze, spesso gravi.

2) Come è stata di volta in volta negata l'autorizzazione a produrre e vendere, ad esempio, le fiale del Dott. Vieri, il siero del Dott. Liborio Bonifacio; il Gerovital di Aslan, la pappa reale e l'Ambrosium, non ci sarebbero gli stessi motivi per vietare la maggior parte dei farmaci chimici che sono pur essi in gran parte solo sintomatici? Non sarebbe stato giusto, come si valuta per i farmaci chimici il rapporto tra effetti utili e nocività, valutare per i rimedi eretici il rapporto truffa o frodi ed effetti favorevoli?.

Il beneficio di avere la speranza, l'illusione di un ritorno di giovinezza e di vitalità, fosse pure effimero e temporaneo, varrebbe pure qualche sacrificio finanziario!.
Ma in che cosa consiste veramente far regredire la vecchiaia, «ringiovanire»? Pier Gildo Bianchi scrive che «l'arte di prolungare i giorni dell'esistenza è un problema molto diverso da quello di ringiovanire». ( Domenica del Corriere, n. 11 - 12, 1973). Ciò è abbastanza evidente perché se con qualunque mezzo si riesce a tenere in vita, un vecchio, per es. da 80 a 100 anni, che però assieme all'inutile vita, ne conserva tutti gli acciacchi, le malattie, le sofferenze e le limitazioni funzionali, non si potrà certo dire di averlo ringiovanito. Se tuttavia si riesce a tenere a lungo in vita un vecchio, già artrosico, arteriosclerotico, impotente e nello stesso tempo lo si libera di tutti questi malanni, ridandogli una buona riattivazione fisica, mentale e sessuale, si può legittimamente affermare di averlo ringiovanito. Ebbene, in moltissimi casi, l'ipnosi, (o altre efficaci psicoterapie) può operare questo miracolo: ridare mobilità, scioltezza e forza alle articolazioni, riattivare e rafforzare le facoltà mentali; normalizzare le funzioni dei vari organi, compresi quelli sessuali. Realizzare insomma un vero rinvigorimento.
Non si tratta di allungare la vita oltre i limiti del possibile, ma di non cadere a mezza strada, di non morire prima che i nostri geni abbiano scandito il tempo che è assegnato alla vita umana, cioè non meno di 125 anni.
La legge è sempre la stessa: sono gli stress psichici che ci danno l'artropatia, le malattie cardiovascolari, le paralisi; il cancro e altre malattie che ci uccidono innanzi tempo, prima di arrivare alla meta, a quell'età prevista per la specie umana. Dicono che il DNA, i geni, lo stampo da cui originano altre cellule tutte uguali, tutte sane, a un certo punto si guasta, provoca un errore, e così si hanno altre cellule che ripetono quell'errore e altri errori possono addizionarsi al primo finché si arriva a un punto in cui viene perduta la salute e l'efficienza. Questi «errori» pare che talora possano essere riparati spontaneamente. Se sono veri questi concetti, sono sicuramente gli stress psichici negativi che causano questi guasti o «errori» e se c'è la possibilità che questi «errori» vengano riparati, sono sicuramente i fattori psichici positivi
che soltanto potranno rimettere in sesto la cellula, eliminando qualunque errore.
Nessuna sostanza chimica, nessun elisir, potrà mai rimediare i danni provocati dalla psiche. Questi preparati potranno anche talora avere benefici se sono assunti con fiducia ma saranno miglioramenti effimeri, non costanti e dovuti esclusivamente ai fattori psichici positivi.
È più che certo che la vittoria contro la vecchiaia, la conquista della longevità (o meglio della durata fisiologica della nostra vita) sarà opera della nostra psiche serena, felice, ottimista. Sarà opera di una nuova prevenzione che inizierà col concepimento e continuerà per tutta la vita, eliminando qualunque malattia, qualunque debolezza.
Nei casi poi in cui questa prevenzione non sarà stata efficace, sarà la psicoterapia, specie l'ipnosi, ad eliminare le malattie, a riattivare le funzioni e a consentire di vivere fino in fondo, con salute e serenità.


L'inguaribile cancro della Medicina



Meditiamo un momento all'insieme delle organizzazioni sanitarie, all'esercizio degli addetti a mantenere la salute dell'umanità, ai complessi universitari, agli ospedali, alle case di cura e convalescenziari, alle stazioni climatiche; poi. alle enormi fabbriche dei medicinali con tutte le industrie e le organizzazioni commerciali per la distribuzione dei rimedi chimici, fisici e radianti. Aggiungiamo poi tutte le persone, medici e non medici, laureati e analfabeti, guaritori, maghi, santoni di tutte le religioni, quelli delle erbe, degli aghi, dell'inconscio e di tutte le branche dell'Altra Medicina, e si arriva a quel cancro enorme che succhia e mangia il sangue, la carne e gran parte delle risorse dell'umanità.
Com'è possibile che l'uomo; il figlio di Dio, che predica la Legge dell'amore affermata da tutte le più elevate religioni, non riesca a scrollarsi di dosso questo cancro enorme e usare per la propria salvezza, la stessa intelligenza che gli ha consentito di mettere il piede sulla luna e di spingere lo sguardo su mondi molto lontani?
Com'è possibile ciò? Finiamola quindi una buona volta con una medicina industrializzata e commercializzata, fatta non per guarire, ma piuttosto per ammalare e uccidere, asservita alle caste professionali e al potere economico e politico.