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Saggio: Gli Stress Psichici Causa Di Tutte Le Malattie 1970

Libro: Medicina Anno Zero 1983

Periodico: La Medicina Dell'Avvenire 1980-1988

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Psychic Stress The Cause of all Diseases 1970

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Capitolo IX - Altre Malattie
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2 – Ulcera


L'ulcera gastroduodenale costituisce uno dei più grossi problemi dei paesi civilizzati; si calcola che all'incirca il 10 per cento della popolazione viene colpita o prima o poi da tale malattia, che causa un gran numero di assenze dal lavoro e un'alta percentuale di decessi. In Italia sarebbero oltre un milione e mezzo i sofferenti di ulcera.
Questa malattia, come si è detto in precedenza, è una delle prime alle quali sia stata riconosciuta una causa psichica, tanto che, assieme all'asma, sono le malattie psicosomatiche più note. Anche la medicina ufficiale ne riconosce, almeno per una grande percentuale, le notevoli implicazioni psicologiche. Ciò non ha tuttavia impedito che per l'ulcera siano state formulate un'infinità di teorie, l'ultima delle quali ne attribuisce la causa all'autoimmunità, ossia a un fenomeno immerso ancora nell'oscurità quasi assoluta. All'incertezza dell'eziologia corrisponde la varietà infinita delle cure tentate, tutte naturalmente solo sintomatiche.
Con l'ipnoterapia, purché si verifichi una discreta ipnorecettività, venga praticato un trattamento abbastanza lungo e vengano eliminati o attenuati i motivi di stress, l'ulcera può guarire nella quasi totalità dei pazienti. Personalmente posso affermare che non ho quasi mai curato con l'ipnosi alcun sofferente di ulcera che non abbia risposto abbastanza prontamente, smentendo così la medicina ortodossa la quale sostiene che solo un limitato numero di ulcere hanno cause psichiche.

Ritengo che i seguenti esempi possano chiarire meglio i vari aspetti del problema:

Caso N. 1 — Anselmo C. — Ulcera duodenale, giovane sui trent'anni, sposato con 3 figli — Soffriva da alcuni anni di frequenti gastralgie e dispepsie. In quel periodo aveva avuto già da vari mesi, una riacutizzazione dei sintomi. All'esame radiografico fu evidenziata l'ulcera duodenale. Le molte cure fatte non gli avevano dato alcun miglioramento tanto che da vario tempo era impossibilitato a lavorare. Decisi di praticargli l'ipnoterapia. Nel corso delle prime tre sedute, benché cadesse ogni volta in un'ipnosi abbastanza profonda, i dolori cessavano dopo ogni seduta, ma poi si ripresentavano. Dopo la quarta seduta (gli praticai la cura nella sua abitazione) lo trovai a tavola con davanti una bottiglia di vino nero e un abbondante piatto di una varietà di lumachine dure e indigeste. Lo rimproverai per la sua imprudenza, ma egli mi disse: «Dopo l'ultima seduta sto benissimo, mangio di tutto e digerisco ogni cibo perfettamente».
Gli praticai alcune altre sedute e stette benissimo per oltre due anni, mangiando normalmente e senza aver preso più alcuna medicina.
Dopo questo periodo di completo benessere, un giorno (ero il suo medico di famiglia) lamentò di nuovo a varie riprese forti dolori addominali. Insistetti perché si recasse subito nel mio studio per praticargli altre sedute di ipnosi. In quel tempo era molto preoccupato finanziariamente e mi diceva che non poteva venire da me dovendo andare anche di notte a irrigare i cardi. Una sera mi fece chiamare d'urgenza e lo trovai con una colica gastrica acutissima per cui lo feci ricoverare. Venne subito operato per ulcera perforata.
 
Note: 1 — Il paziente avrebbe dovuto di nuovo praticare parecchie altre sedute appena ricomparsa la sintomatologia, mentre si sarebbero dovute eliminare le cause e le situazioni stressanti; il che è spesso impossibile. 2) Anche persistendo le cause, praticando varie sedute, si sarebbe potuto modificare notevolmente il proprio atteggiamento mentale, evitando così la ricaduta. 3) Il fatto che si verifichino spesso le recidive farebbe sospettare l'esistenza di condizioni genetiche, di predisposizione, di particolari tipi psicologici, di meiopragia d'organo. Le recidive possono tuttavia essere facilmente spiegate pensando a qualche condizionamento stabilitosi durante la vita, ovvero ad autosuggestione o imitazione. Qualunque sia la spiegazione, con l'ipnosi praticata in modo sufficiente si ottiene quasi sempre la completa e definitiva guarigione.

Caso N. 2 — Luigi E. — Ulcera duodenale penetrante — Uomo di circa 50 anni, scapolo, pensionato —Era stato curato a domicilio per forti dolori gastrici e vomito incoercibile che gli impediva l'assunzione di qualunque alimento. Ricoverato in una casa di cura, solo dopo parecchi giorni erano riusciti a sedare i sintomi più molesti. Dopo alcune settimane, ottenuto un leggero miglioramento, con l'esame radiografico fu messa in evidenza un'ulcera «penetrante duodenale, tanto pericolosa da far ritenere urgente l'intervento, essendo facile la perforazione».
In attesa del miglioramento delle condizioni generali, che potessero consentire l'intervento, venne dimesso con prescrizione di antiacidi, sedativi e 30 iniezioni endovenose di tribenzoica C. Invece di tale terapia iniziai subito il trattamento con l'ipnosi, per la quale rivelò una discreta ricettività. Dopo varie sedute, ogni sintomatologia scomparve e migliorarono rapidamente le condizioni generali.
Il vantaggio dell'ipnosi, in confronto ad altre psicoterapie, all'agopuntura e alle altre terapie ortodosse ed eretiche è questo: contemporaneamente alla sindrome per cui il paziente si presenta, guariscono e migliorano gli altri disturbi e tutte le malattie anche se molto gravi: per esempio le disfunzioni sessuali, tutti i disturbi psichici, la facile stancabilità degli occhi, la miopia, la dispepsia, la colite, le neuriti, la caduta dei capelli; persino il deficiente sviluppo dei seni nelle donne.
Anche in questo paziente migliorarono le condizioni psicologiche e si sentì meglio in tutti gli organi. Riprese a mangiare qualunque cibo, compresi gli alimenti che normalmente i medici sconsigliano in questa malattia.
Per vari motivi, le sedute vennero interrotte troppo presto, mentre, dopo la cessazione dei sintomi (come del resto è ovvio e viene consigliato dagli psicosomatisti), la psicoterapia di qualunque tipo dev'essere proseguita a lungo, fino a modificare l'inconscio, eliminando così le cause che avevano provocato i disturbi somatici.
In questo caso il paziente, dopo circa due anni di perfetta normalità, ebbe nuovi motivi di stress e qualche frustrazione a causa di una situazione familiare poco soddisfacente. Accusò di nuovo qualche disturbo digestivo. Me lo disse e stabilimmo di rifare alcune sedute di ipnosi. Per vari motivi, soprattutto perché ero molto impegnato, rimandammo di qualche settimana. Nel frattempo si aggravò improvvisamente con violenti dolori e vomiti, tanto che gli era impossibile l'assunzione di qualunque alimento. Dovetti curarlo a domicilio associando i sedativi a frequenti sedute di ipnosi, le quali lo calmavano subito ogni volta, ma per poco. Passarono alcuni giorni e già disperavo di venirne a capo. Pensavo già di praticargli delle fleboclisi o farlo ricoverare, quando improvvisamente tutto cessò, potè nutrirsi di nuovo e dopo una settimana era già in forma e poteva assumere qualunque cibo come se non avesse avuto mai nulla.

Nota: 1 — Ciò che causa la ricaduta, nell'ulcera, non è l'alimentazione incongrua, ma le condizioni psicologiche. 2) Nei periodi di grave riacutizzazione dell'ulcera con dolori violenti e vomiti, non è facile praticare l'ipnoterapia ambulatorialmente e con sedute distanziate ma al proprio domicilio o in una clinica, fino ad aversi l'effetto della psicoterapia (occorrono vari giorni, forse il periodo necessario perché l'ulcera possa rimarginarsi e chiudersi, durante i quali è opportuno proseguire anche la terapia sintomatica).

Caso N. 3 — Vitale P. — Uomo di 68 anni, impiegato in pensione — Affetto da ulcera cronica riacutizzata. La moglie mi pregò di praticargli l'ipnoterapia al suo domicilio non essendo in condizioni di recarsi nel mio studio. Gli praticai la prima seduta a casa sua, sprofondò abbastanza bene e lo lascia addormentato. Gli praticai la 2a seduta a una settimana di distanza: non mi era possibile diversamente. I familiari mi riferirono che era stato bene qualche giorno, ma poi i dolori avevano ripreso come prima. In attesa della terza seduta, consigliai di fare allungare il filo del telefono fino al suo letto, in modo che, venendogli dolori forti, io gli avrei potuto praticare una breve seduta per telefono (ciò in attesa del miglioramento definitivo) e intanto avrebbe dovuto continuare in terapia sintomatica.
Dopo alcuni giorni i familiari mi telefonarono per informarmi che il paziente si era sentito di nuovo male e avevano avvisato il loro medico che ne aveva ordinato il ricovero urgente in un reparto di medicina. Ne volli seguire la vicenda. Dopo alcune settimane di inutili cure nel Reparto Medico, sopravvenne una complicazione emorragica, per cui venne trasferito in un reparto di chirurgia dove non poté essere operato subito per le gravissime condizioni generali. Dopo alcuni altri giorni morì.

Note: 1 — Sono persuaso che se fosse stato possibile praticare al paziente sedute più ravvicinate, somministrandogli anche dei sedativi, sarebbe guarito in una decina di giorni. In mancanza di ciò se i parenti avessero avuto maggior conoscenza dell'ipnosi e quindi più fiducia e avessero subito sistemato il telefono sul letto del malato, questi avrebbe superato il periodo acuto e quasi sicuramente si sarebbe rimesso abbastanza presto.