Pagina 8 di 8 Lavoro e allegria A qualcuno che gli chiese il segreto per mantenersi sani e per vivere a lungo; il Prof. C. Sirtori rispose semplicemente: «La felicità». In linea di massima sono d'accordo con l'illustre professore, perché l'allegria è il migliore stimolo per tutte le cellule, come se esse abbiano un'anima e percepiscano e riflettano le condizioni psicologiche dell'individuo: se egli si rallegra e si eccita, altrettanto fa ogni cellula; se la mente si rattrista e si deprime, si rattristano e si deprimono tutte le cellule, gli organi e i tessuti. Tuttavia, personalmente, ritengo che oltre alla «felicità» sia indispensabile anche il movimento, l'esercizio fisico di qualunque genere. Per mantenersi veramente efficienti occorre, dai zero ai 100 e ai 120 anni, esercitare intensamente il corpo e la mente, ma sempre con l'indispensabile condimento dell'allegria. Ritengo che il lavoro fisico, anche se alquanto eccessivo, non nuocia mai. Può nuocere se si effettua mal volentieri, con riluttanza, con fastidio e non ci si allena gradualmente. Col lavoro (è meglio che sia stimolante, impegnativo e produttivo) si rafforzano anche le difese organiche, che in tal modo distruggono facilmente le sostanze nocive e i germi infettivi che eventualmente penetrino nell'organismo. I concetti su espressi chiariscono anche l'efficienza della terapia con l'ipnosi, che rafforza il proprio io e ridà serenità, fiducia ed energia.
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