Pagina 1 di 4 Reumoartropatie Le reumoartropatie occupano il primo posto nelle malattie croniche. Ne sono colpiti circa 6 milioni di italiani, secondo la Lega It. contro il Reumatismo, 5 milioni e mezzo, secondo Carlo Vetere (L' I. M. N. 1, Gennaio 1982) sarebbero 12 milioni. Nel 1979 il 28% delle pensioni per invalidità erano dovute a forme reumatiche. «... Le malattie reumatiche in genere sono talmente diffuse da superare per frequenza tubercolosi, cancro, diabete e cardiopatie messe insieme. Dopo la deficienza mentale e le malattie nervose, non vi è alcun dubbio che il gruppo delle malattie reumatiche incide sulla economia di una nazione, in denaro e in ore di lavoro, più di qualsiasi altra malattia (TV Medica N. 3, del 1970, pag. 18). Tali malattie richiedono trattamenti molto costosi e prolungati e ripetuti ricoveri ospedalieri. È quindi comprensibile che costituiscano uno dei più gravi problemi della Medicina e della Società. In Italia il Servizio Sanitario Nazionale spende ogni anno circa mille miliardi, ma il costo complessivo è certo assai superiore. È naturale che per studiare, curare e arginare tale vero flagello dell'umanità siano stati effettuati enormi sforzi, come viene messo in evidenza dall'illustre prof. Domenico Gigante, che nel primo numero del 1983 del periodico «Il Reumatologo», da lui diretto, afferma: «La crescita inarrestabile della Reumatologia in Italia e nel mondo ha portato al moltiplicarsi del numero dei suoi cultori e al parallelo aumento della loro sfera d' interessi...» . Avrei visto volentieri che avesse potuto aggiungere: «Parallelamente sono stati raggiunti considerevoli traguardi: scoperta delle vere cause dell'artrosi e dell'artrite reumatoide e dei validi rimedi per prevenire e guarire tali malattie che sono finalmente in netta diminuzione». Ma ahìme! i progressi e i miglioramenti conseguiti riguardano quasi esclusivamente gli addetti ai lavori, ossia gli operatori sanitari! Infatti da 30 anni a questa parte c'è stato, anche nel campo delle reumoartropatie, un completo fallimento della medicina: parallelamente all'aumento dei reumatologi, delle cattedre, dei reparti, delle attrezzature e dei farmaci, sono aumentati vertiginosamente anche gli ammalati di questo grande gruppo di malattie. Dal «Trattato di Reumatologia» di Lucherini e Cecchi del 1954 traggo le seguenti note concernenti la situazione di circa trent'anni fa. Circa l'eziologia, per l'artrosi cronica primaria vengono presi in considerazione come probabili fattori causali: ereditarietà e predisposizione, fattori circolatori, infiammatori, endocrini e dismetabolici; il che equivale a dire che per le cause delle artropatie non vi erano alcuna certezza. Per l'artrite reumatoide: la causa permane ancora sconosciuta. Come fattori predisponenti: età, sesso, fattori costituzionali, ereditarietà, fattori climatici, stagionali e circolatori. Si è accennato perfino a fattori psicogeni, sia pure «discutibili». Nei « Documenti Midy» (N. 6 — «La malattia Artrosica» —che risulta pubblicato verso il 1955) si legge: «Le cause dell'invecchiamento precoce della cartilagine sono ancora pochissimo note... È consentito chiamare in causa un certo numero di fattori meccanici, vascolari, endocrini e umorali» (nessun pensierino ai fattori psicologici). |