Pagina 1 di 3 Medicina psicosomatica
Sono denominate «psicosomatiche» le malattie che hanno come cause determinanti dei fattori psichici negativi, che sono quindi provocate dalla nostra iperemotività, ansietà o infelicità, dalle nostra paure e autosuggestioni negative o da qualunque trauma che colpisce intensamente o a lungo la nostra mente. In queste pagine, oltre a riportare alcuni casi, che ritengo esemplari, di malattie psicosomatiche guarite o migliorate con l'ipnoterapia (ossia con una psicoterapia), mi limiterò ad alcune osservazioni e considerazioni che abbiano un certo rapporto con «la teoria degli stress psichici» (Legge della Salute) e con la necessità di un radicale rinnovamento della medicina. Per maggiore conoscenza dell'argomento, rimando ai volumi e alle pubblicazioni specializzate che oggi abbondano anche in Italia. È infatti da ritenere oltremodo utile che tutte le persone di una discreta cultura e soprattutto i medici e gli studenti in medicina abbiano delle chiare nozioni sulle malattie psicosomatiche, che sono ancora appannaggio di una ristretta cerchia. È infatti facile constatare che la stragrande maggioranza dei medici, o non conosce affatto questo argomento, o lo trascura come non pertinente, come del tutto insignificante nel vasto campo della teoria e della pratica medica. La responsabilità per tali manchevolezze non è tuttavia da attribuire ai singoli medici, ma unicamente alla Medicina Ufficiale che all'Università, nelle Scuole di Specializzazione, nei suoi testi e nella pratica curativa, ignora del tutto qualunque novità che possa minacciare o incrinare il «sistema» con i suoi formidabili interessi. Ferruccio Antonelli, presidente della Società Italiana di Psicosomatica, spiega la resistenza invincibile della medicina ortodossa con queste molto caute parole: « Può sembrare strano che in nessuna nazione esista a tutt'oggi una cattedra dichiaratamente dedicata alla psicosomatica. Evidentemente le strutture universitarie sono rigide, piuttosto tradizionalistiche e restie a mutamenti di programmi». È facile tuttavia constatare che le stesse rigide strutture non ostacolano affatto la creazione di sempre nuove specializzazioni, dei più svariati centri di studio o di assistenza e di complessi carrozzoni di importanza molto discutibile, utili solo a consolidare e allargare gli interessi di categorie privilegiate. Nonostante l'ostilità silenziosa ma ferma delle strutture mediche ufficiali, gli studi sulle malattie psicosomatiche hanno conseguito ugualmente, ad opera di singoli o di gruppi, dei risultati notevoli. Antonelli nel suo volume «Elementi di Psicosomatica» ( Rizzoli 1970) riassume così la situazione di allora: undici società di psicosomatica costituite nei vari stati del mondo, undici periodici specializzati in tale materia, una notevole quantità di studi e di libri, con una diffusione sempre maggiore. Le malattie concordemente considerate psicosomatiche, che prima erano un esiguo numero, sono a mano a mano aumentate: si ritiene che oggi costituiscano il 50 - 70 per cento di tutta la patologia umana. Da questa realtà indiscutibile emergono chiare alcune importanti considerazioni: 1° La scoperta (o meglio la «riscoperta», perché il concetto dell'importanza delle emozioni nel determinare o aggravare le malattie, riaffiora ogni tanto nella storia della medicina) della psicosomatica e il suo progressivo affermarsi, rappresenta forse l'avvenimento più importante della medicina moderna, forse di tutti i secoli: Il suo studio rende più agevole la comprensione e quindi l'accettazione della Legge della Salute, che della psicosomatica costituisce il conseguente completamento, il suo punto d'arrivo. Il concetto della psicosomatica è anche il dato più razionale di tutta la scienza medica, perché indica nell'eliminazione delle cause, la cura razionale delle malattie. La medicina ufficiale invece, ignorandone o non volendone riconoscere l'eziologia, ha costruito empiricamente il suo enorme apparato curativo, complesso ma senza basi. La sua terapia è perciò necessariamente irrazionale e opinabile, varia e discordante, per lo più inefficace, assai spesso nociva. 2° L'elevata incidenza delle affezioni psicosomatiche (valutate, come si è detto, il 50 - 70 per cento di tutte le malattie) dovrebbe suggerire, anzi imporre, il completo capovolgimento di tutte le strutture sanitarie: preparazione del medico, prevenzione, terapia e riabilitazione. Per le malattie provocate dalla psiche, tutti i provvedimenti, per essere veramente razionali, debbono essere infatti di natura psicologica; se è vero che per qualsiasi malattia il solo rimedio efficace consiste innanzi tutto nell'eliminarne la causa. Sulla esigenza inderogabile dell'uso della psicoterapia nelle malattie psicosomatiche sono d'accordo, com'era logico aspettarsi, tutti gli studiosi di tali malattie e ritengo anche anche gli organicisti più irriducibili non abbiano alcun valido motivo per non ammettere tale esigenza. Renata Gaddini per l'anoressia nervosa: «La psicoterapia è l'unico trattamento che può assicurare una cura definitiva: l'elettroshock, l'insulinoshock e persino la lobotomia sono stati tentati. Tuttavia questi interventi sono sempre più o meno drastici, mutilanti, traumatici e soprattutto non causali. Solo la psicoterapia (per l'enuresi e la stitichezza dei bambini) si potrà considerare una terapia seria.... Unico tipo di cura per questo disturbo (obesità psicogena) è la psicoterapia, intensa e profonda. Non valgono guide dietetiche o provvedimenti ormonici a sortire un effetto terapeutico negli individui obesi». Condrau «Il solo modo di aiutarli (gli ipertesi) è una psicoterapia prolungata per anni.... La psicoterapia applicata ai malati psicosomatici non dev'essere interrotta dopo la scomparsa dei sintomi fisici, ma solo dopo la guarigione della nevrosi che li ha originati». F. Antonelli (Elementi di Psicosomatica pag. 317 e segg.): «La psicoterapia è il trattamento di elezione delle malattie psicosomatiche, come è elettiva ogni cura che mira ad aggredire il disturbo sullo stesso piano su cui si muove la causa di esse.... La malattia psicosomatica è aggredibile soltanto con una psicoterapia profonda.... La pratica psicosomatica non esclude la farmacoterapia, pur riconoscendo ad essa solo poteri più o meno sintomatici.... Gli psicofarmaci sono stati definiti — pneumotorace del sistema nervoso — tute di amianto, che non spengono le nevrosi ma che permettono di starci a contatto senza bruciarsi. Il che significa che non curano la nevrosi, ma dispongono alla psicoterapia». Ma dove ricercare questa psicoterapia che pare non esista più se non in sogno? Per ritrovarla non basterebbero mille Diogeni con mille lanternoni. Quanti sono in Italia, in tutto il mondo, gli specialisti neuropsichiatri che la praticano sistematicamente? Come vengono curate le infinite schiere di nevrotici, depressi, ansiosi, affetti da nevrosi ossessiva, da fobie, da distonie e nevrosi viscerali, dalle malattie psicosomatiche? La norma, il metodo quasi generalizzato è facile e semplice: prescrivere psicofarmaci oggi, domani, sempre! Viene così creato l'immenso miserevole esercito degli psicofarmaco - dipendenti, cronicamente ubriachi, frastornati, storditi, spersonalizzati. In attesa del giorno, probabilmente ancora lontano, in cui la psicoterapia si deciderà a rientrare da qualche lontana galassia in cui si è sicuramente rifugiata.
Mi corre l'obbligo a questo punto di notare che l'Antonelli nell'introduzione al suo volume più volte ricordato, afferma, forse per non allarmare troppo la medicina ortodossa, che «La medicina psicosomatica non ha la pretesa di rivoluzionare la medicina, né di imporle un indirizzo nuovo». È evidente la contraddizione tra questa sua affermazione e quanto riportato nelle precedenti righe. La necessità di adottare la psicoterapia in oltre la metà degli ammalati, in luogo di tutta la complessa e farraginosa terapia ortodossa, non rappresenterebbe forse per la medicina ufficiale una rivoluzione dei provvedimenti di prevenzione che dovrebbero consistere in una vasta opera di igiene mentale; ma soprattutto nell'eliminazione o attenuazione delle condizioni stressanti nelle famiglie, a scuola, nelle collettività, nel lavoro e nella società?
Anche altri studiosi, di me assai più preparati e autorevoli, si stanno avviando gradualmente a riconoscere che non solo un'alta percentuale, ma tutte le malattie sono causate dalla psiche. In quel giorno, che spero e mi auguro non lontano, si verificherà finalmente, perché sarà inevitabile, quella «terza rivoluzione della medicina» auspicata dal Prof. Maccacaro e si metteranno in atto quei nuovi metodi, cui accennai il Prof. Speciani, necessari per evitare il suicidio del genere umano.
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